Paura di sbagliare?

Nel nostro appuntamento domenicale di Counseling for You su ClubHouse ci siamo domandati cosa significa avere paura di sbagliare.

L’emozione è un sentimento o un pensiero connotato da condizioni psicologiche che agisce come propulsore per l’azione. Le emozioni contraddistinguono l’essere umano e non possono essere eliminate o messe a tacere.

Ogni emozione deve essere riconosciuta come messaggero, come tale è importante capire il messaggio che ognuna di esse ci porta senza caderne in balia.

La paura in questo non fa eccezione: si tratta di un’emozione che ci mette in guardia di fronte ai pericoli. In questo senso va ascoltata per capire cosa ci sta dicendo, per fare un punto con se stessi, ascoltandoci.

Come tutte le emozioni deve quindi essere riconosciuta e accettata per il messaggio che ci porta.

Il punto nodale non è ‘il non avere paura’, ma cosa facciamo della paura che proviamo, ossia come reagiamo ad essa, dopo averla vista e accettata come esistente.

Ognuno di noi peraltro ha una paura dominante principale che ci si porta dietro dai primi anni di vita ed è l’alone di quella paura primaria che ci porta a comportarci in un modo o nell’altro.

Qui si aprono davvero tanti scenari, e la ricerca della paura primaria è uno dei percorsi che faccio con i miei clienti, ma lascio ad un altro momento questo approfondimento.

E cosa succede quando la paura è ‘paura di sbagliare’?

L’aver paura ci blocca dal fare. Per timore del giudizio, per assenza di approvazione, per le conseguenze che l’errore potrebbe portare, per paura dell’ignoto o del non farcela. E in questo modo diventa un blocco sia in ambito personale, sia in ambito lavorativo.

La paura di risultare incompetenti, vulnerabili o addirittura sciocchi ci fa mettere il piede sul freno impedendoci di fare il prossimo passo, osando, tentando, accettando anche l’errore che ne può derivare.

Un punto nodale è la consapevolezza che ‘chi non fa non sbaglia’. Quindi ovviamente essere fermi su se stessi significa non incorrere nel rischio di fare errori. Allo stesso tempo però questa incapacità di sbagliare inibisce la possibilità di crescere ed evolvere.

Siamo forse tutti troppo concentrati sull’obiettivo da raggiungere, sulla volontà di avere successo, dimenticando che per arrivare a un risultato si deve fare un percorso anche affrontando le proprie paure, altrimenti la possibilità di raggiungerlo potrebbe farsi remota.

E allora si può accettare di sbagliare, anche perché nell’errore c’è insegnamento, non dimenticando di fare una valutazione ecologica sui potenziali risultati delle nostre scelte.

E se facciamo un errore?

Il vero problema non sta infatti tanto nell’errore, quanto in cosa facciamo con il risultato del nostro sbaglio. Commettere sempre lo stesso errore è sintomo di poco apprendimento dall’esperienza. Fare errori diversi, implica invece l’essere in viaggio.

E allora in questo percorso che si conduce, in una logica di costante crescita, diventa importante considerare che si possono correre spesso tanti piccoli rischi invece di affrontare raramente rischi grandi, piuttosto che non muoversi da soli e trovare nelle alleanze con altre persone un aiuto nel percorrere la strada. E in questo vedere la paura non come elemento bloccante ma come prudente consigliera che ci può aiutare a valutare quel che stiamo vivendo permettendo anche di fare scelte maggiormente consapevoli.

Cosa accade quando siamo noi a condizionare le scelte degli altri?

Sì, perché può succedere che siamo noi coloro che giudicano, che caricano gli altri di aspettative oppure che, per senso eccessivo di protezione, impediscono al nostro prossimo di scegliere e sbagliare.

E allora lasciare la libertà all’altro di riconoscersi ed esprimersi nella propria unicità diventa la stessa modalità che vorremmo potesse essere applicata a noi. Perché ognuno è a suo modo speciale, è però necessario riconoscerlo. In primis su di sé, perché si passa sempre prima dall’introspezione, per poi arrivare al riconoscimento sull’altro.

In conclusione è quindi fondamentale liberarsi dal giudizio e dal pregiudizio.

Il non permettersi di provare e sbagliare potrebbe in extremis portarci infatti a finire in sacche di stasi in cui non c’è più né crescita né evoluzione. Arrivarci senza la consapevolezza che stia accadendo, o peggio ancora senza la consapevolezza di se stessi, può far sì che la paura si trasformi in terrore.

Metaforicamente parlando potrei paragonare la sensazione con il viaggiare bendati su una carrozza senza cocchiere.

Ed arrivare a quel punto per la paura di avere paura induce un effetto catastrofico.

In questo senso è invece auspicabile di percorrere il proprio viaggio non dimenticando di provare vie laterali, possibilità differenti rispetto a quelle che si è scelte come la propria via maestra. Avere il coraggio di provare, apprendere, lasciare il proprio percorso. Non vergognarsi di tornarci sopra o di abbandonarlo per sempre. Rimanere nel flusso, accettando la propria paura.

Quindi: paura di sbagliare? Va benissimo. Abbracciamo la paura con quel che ha da dirci e impariamo a far errori sempre nuovi per non impedirci di crescere e scoprire la nostra unicità.

 

Vi aspetto domenica prossima 23/5 alle 17.30 su Clubhouse insieme a Eleonora Greco

 

Mara W. Cassardo - Counselor

+39 3473443223

mwc@maracassardo.it

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